Per evitare una cronicizzazione della disfluenza è necessario apportare delle importanti modifiche nell’assetto emotivo del bambino, soprattutto, cercando di evitare che l’elemento di controllo sulla fonazione diventi un comportamento abituale nel modo di parlare del bambino disfluente ( A. Bitetti, Emozioni, Comportamento e Controllo, IEB Editore 2016).
Molti genitori preoccupati e a volte, a giusta ragione, si rivolgono a figure storiche nel panorama rieducativo, ma solitamente non ricevono le giuste risposte, in quanto la ricerca in questo campo è ferma da tempo e gli operatori non hanno al momento a disposizione, nè elementi conoscitivi riguardo a questa problematica e neanche strumenti di intervento idonei a correggere la situazione.
L’ atteggiamento di solito assunto è quello dell’attesa passiva, cioè aspettare che eventi esterni possano ricreare le condizioni di normalità precedentemente interrotti. Questo atteggiamento di attesa passiva può avere delle ripercussioni sul futuro del bambino, perchè non tutti riescono a superare produttivamente questa situazione e rimangono bloccati da una condizione che in molti casi crea cronicizzazione e a lungo andare, di solito dopo qualche anno, la balbuzie vera e propria.
Quando sentiamo parlare di balbuzie, questa non è altro che una cronicizzazione di quella iniziale difficoltà verbale, che è stata trascurata nel tempo, minimizzata e spesso sottovalutata, che è diventata una costante nel repertorio comportamentale del bambino.
Il dottor Antonio Bitetti, da alcuni anni ha approntato una strategia di intervento terapeutico, specifico per bambini al di sotto della fascia di età, tradizionalmente, non gestita da nessuna figura professionale del settore. Egli è stato il primo in Italia ad interessarsi a questo tipo di intervento terapeutico preventivo, ipotizzando l’importanza dell’intervento precoce, evitando così situazioni che ostacolano la normale evoluzione psicologica e relazionale del bambino.
Il linguaggio è uno strumento estremamente importante nell’essere umano e soprattutto in età pediatrica, non può essere caricato inutilmente di condizionamenti controproducenti. Se è possibile un intervento specifico, è più saggio non attendere. A volte l’attesa è dettata da una scarsa conoscenza su cosa fare e su come intervenire. In tal senso, le ricerche del dott. Bitetti offrono a tutti questo tipo di opportunità e sempre nel rispetto della libertà di decidere da parte dei genitori del bambino.
Queste ricerche saranno portate a breve in diversi convegni e simposi nazionali ed internazionali riguardo alla balbuzie e in qualità di membro associato dell’APA ( American Psychological Association) saranno divulgati ad una platea specialistica, per promuovere una cultura avanzata e offrendo al lavoro di ricerca del dottor Antonio Bitetti, il giusto riscontro.