Alcune teorie cercano di descrivere la normalità attraverso un processo che si svolge nel tempo, piuttosto che attraverso una fotografia istantanea di un qualsiasi momento della vita. Così Erikson (1963) concepisce l’epigenesi dello sviluppo della personalità come un processo che dipende dal superare positivamente il susseguirsi delle fasi evolutive che portano al funzionamento adulto e alla normalità.
E’ il processo nel tempo, piuttosto che la condizione nei singoli momenti, ciò che definisce la normalità. Una persona può dunque essere definita normale se non è malata, se rientra nella media, se si conforma alle norme sociali o se si avvicina ad un ideale di personalità matura, sana o pienamente funzionante. Certamente si può intravedere un specie di continuum che si estende dalle persone che soffrono di disturbi gravi a quelle convenzionalmente adeguate fino a quelle dotate di maturità creativa. In effetti, questo è spesso l’orientamento sia nella pratica clinica, sia nella comune vita sociale.
É interessante il concetto di salute psicologica che si focalizza sullo stato ideale, sottolineando, in accordo con lo statuto della O.M.S. (Organizzazione Mondiale della Sanità), il “benessere positivo” piuttosto che criteri statici, di conformità o di malattia. Sono stati fatti vari tentativi di descrizione della salute mentale in termini ideali e in genere essi consistono in elenchi di qualità che caratterizzano la persona matura, sana, pienamente funzionante e autorealizzantesi.
Dopo aver analizzato molte definizioni Jahoda (1958) dà della personalità sana e positiva, i seguenti criteri:
- Posizioni nei confronti del Sé; esse comprendono l’accessibilità del Sé alla coscienza; la correttezza del concetto del Sé; la connessione di quest’ultimo con il senso d’identità e l’accettazione, da parte dell’individuo, del proprio concetto di Sé.
- Crescita, sviluppo e autorealizzazione; la misura in cui l’individuo utilizza le proprie
capacità; il suo atteggiamento nei confronti del futuro e il suo investimento nella vita. - Integrazione; la misura dell’equilibrio delle forze psichiche; una concezione unitaria della vita e la resistenza allo stress.
- Autonomia; la misura in cui l’individuo che ha fiducia in se stesso è in grado di decidere con relativa facilità e rapidità ciò che meglio si addice ai suoi bisogni.
- Percezione della realtà; una relativa libertà dalla distorsione dei bisogni; capacità di empatia.
- Padronanza dell’ambiente, essa comprende: capacità di amare, lavorare e giocare; adeguatezza nelle relazioni interpersonali; far fronte alle richieste della relazione; adattamento e accomodamento; efficienza nel problem solving.
Il comportamento, secondo Shoben, è normale nella misura in cui esprime le attitudini più specifiche dell’uomo, cioè quelle alla simbolizzazione e alla partecipazione sociale. Rogers (1963) sottolinea la capacità di consapevolezza e al disponibilità all’esperienza. Maslow (1954) rileva che le persone “autorealizzantesi” sono anche invariabilmente creative, nel senso che danno un impronta personale e distintiva a qualsiasi cosa facciano.
Per Gordon Allport (1961) la “personalità matura”, che per lui è sinonimo di una piena salute, ha sei qualità fondamentali:
- Espansione dei confini del Sé. Essa implica un’autentica partecipazione a importanti sfere dell’attività umana, al di là del proprio interesse immediato.
- Calore delle relazioni con gli altri. L’estensione del Sé rende la persona matura
maggiormente capace non solo d’intimità ma anche di rispetto e compassione. - Sicurezza emotiva (accettazione di se stessi). Essa si riflette sia nella tolleranza alla frustrazione, sia nella fiducia.
- Percezione realistica, doti e dedizione ai propri compiti. Ciò implica capacità non solo di giudicare esattamente, ma anche di mettere a fuoco i problemi e di lasciarsi assorbire completamente dal lavoro che si sta effettuando.
- Capacità di vedere se stessi come oggetto, ciò introspezione e senso dell’umorismo. Per conoscersi e ridere di se stessi ci vuole un maturo distacco.
- Una filosofia unitaria della vita. L’individuo matura sa ciò che vuole e dove è diretto e ha un’ampia filosofia personale.