Sintomo presente in alcune malattie psichiche, che si manifesta sotto forma di idee, parole, immagini persistenti nella mente del paziente al di fuori della sua volontà, fortemente e ingenerando sensazione di angoscia e impossibilità di azioni equilibrate.
Queste idee a vario e molteplice contenuto, in sé formalmente corrette, si ripetono e si mantengono a livello di coscienza contro o indipendentemente dalla volontà del soggetto che le critica, ne è disturbato e non riesce a liberarsene: esse tornano sempre a ripresentarsi con i caratteri della incoercibilità.
Tali idee, apparentemente immotivate, disturbano il decorso ideativo e possono interferire sul comportamento in generale: dubbi, immagini perturbanti, pensieri osceni ( c.d. idee di contrasto), contenuti del tutto anonimi ( calcoli, operazioni matematiche, etc.)o innocenti proprio per il loro modo coatto, penoso, rigido, opprimente, di interferire nell’usuale svolgimento del pensiero, possono dar luogo a contromanovre difensive, puramente intellettuali o comportamentali ( azioni coatte, cerimoniali, etc.).
Il meccanismo ossessivo (coazione, anancasmo) sarebbe psicodinamicamente al servizio di pulsioni aggressive inconsce.